Bonus condizionatori 2024: tutte le detrazioni
Se stai pensando di installare un nuovo impianto di condizionamento, è importante conoscere tutte le agevolazioni fiscali disponibili per risparmiare sull’acquisto e installazione del condizionatore. L’acquisto di un nuovo condizionatore rientra tra le spese detraibili di diversi bonus fiscali come il Bonus mobili, il Bonus casa, l’Ecobonus e il Superbonus. Vediamoli tutti qui di seguito:
- Bonus casa: corrisponde al Bonus ristrutturazione previsto dall’articolo 16-bis del TUIR e permette di recuperare il 50% in 10 anni per interventi di ristrutturazione o manutenzione ordinaria sulle parti comuni di edifici residenziali.
- Bonus mobili: offre una detrazione Irpef del 50% sull’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, tra cui i condizionatori, per gli immobili in fase di ristrutturazione. La spesa massima detraibile per il 2024 è di 5mila euro.
- Ecobonus: se si acquista un condizionatore a pompa di calore che sostituisce un vecchio impianto di riscaldamento, migliorando l’efficienza energetica dell’abitazione, è possibile ottenere una detrazione del 65% prevista dall’Ecobonus, valida fino alla fine del 2024;
- Superbonus 70: all’interno del quadro del Superbonus, l’installazione dell’impianto di condizionamento è classificata come un intervento trainato. Pertanto, deve essere collegato a un lavoro trainante, come ad esempio la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con sistemi per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria tramite pompe di calore.
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Bonus condizionatori senza ristrutturare casa: è possibile?
Tra tutti gli incentivi menzionati, l’Ecobonus si distingue come l’unico che non richiede lavori di ristrutturazione per accedere al Bonus condizionatori. Questo tipo di intervento è considerato parte dei lavori di efficientamento energetico, garantendo il diritto alla detrazione dell’Irpef del 65%.
Per poter beneficiare delle agevolazioni previste dall’Ecobonus, è necessario che il condizionatore soddisfi specifici requisiti. L’intervento deve riguardare un impianto di climatizzazione o uno scaldacqua a pompa di calore ad alta efficienza, da installare in sostituzione di vecchi sistemi di riscaldamento o scaldacqua tradizionali. L’Ecobonus non copre l’installazione ex novo, ma solo la sostituzione con un impianto più efficiente. Per poter usufruire della detrazione anche in caso di nuova installazione, è necessario aver effettuato lavori di ristrutturazione o restauro conservativo.
È essenziale che il condizionatore abbia una classe energetica pari o superiore ad A (come la classe A+++), e che sia in grado di fornire riscaldamento invernale. Per verificare di rispettare i requisiti per richiedere il bonus condizionatori senza ristrutturazioni, è necessario consultare un tecnico abilitato. Sarà compito del tecnico certificare la nuova classe energetica dell’edificio attraverso l’Attestato di Prestazione Energetica (APE).
Il massimo importo su cui è applicabile il bonus del 65% è di 46.154 euro. La detrazione può essere richiesta presentando il modello 730 o il modello RF (ex modello unico) in 10 rate annuali di pari importo per 10 anni. Le spese detraibili nel bonus includono il costo del condizionatore, il trasporto e il montaggio; è importante che queste spese siano documentate e pagate tramite mezzi di pagamento tracciabili come bonifici bancari, carte di credito o debito.
Bonus condizionatori: chi può richiederlo
Il Bonus condizionatori è disponibile per persone fisiche e enti aziendali, tra cui contribuenti, professionisti, società, associazioni, enti pubblici e privati senza attività commerciale, condomini, istituti di alloggi popolari autonomi e cooperative di abitazione a proprietà indivisa.
La possibilità di richiedere il Bonus condizionatori è aperta sia al proprietario dell’immobile in cui si svolgono i lavori, sia all’affittuario (o a chiunque detenga un diritto reale di godimento sull’immobile). È fondamentale che la richiesta di detrazione sia presentata da chi ha effettivamente sostenuto le spese (inclusi familiari conviventi, coniugi separati, parte di un’unione civile o conviventi more uxorio).